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Politecnico di Torino (logo)
  • Presentazione

    Il Portale raccoglie le versioni digitalizzate delle collezioni storiche e rare delle Biblioteche del Politecnico e dei testi digitalizzati nell'ambito di progetti condivisi con le realtà bibliotecarie della Città di Torino. Digit si propone di valorizzare, preservare nel tempo e rendere accessibili volumi e testi rari e di pregio: le digitalizzazioni rispettano le linee guida e gli standard nazionali ed internazionali che rendono i materiali anche recuperabili attraverso i motori di ricerca di Internet, facilitando la fruizione del patrimonio storico e culturale del Politecnico da parte degli studiosi sia a livello locale che internazionale.

    Presentazione
  • Atti della Società degli Ingegneri e degli Industriali di Torino

    L'attenzione e il coinvolgimento per i problemi locali della città e del territorio, testimoniati per oltre un secolo dai saggi pubblicati: dal dibattito sulla Mole Antonelliana a quello sui trasporti innovativi, dai documenti urbanistici torinesi alla cartografia storica del Piemonte, dai numeri monografici dedicati a convegni nazionali e internazionali a quelli che ricordano la figura e l'opera di studiosi che hanno contribuito all'approfondimento delle scienze e delle tecniche dell'ingegneria e dell'architettura.

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    Atti e Rassegna tecnica
  • Annuari del Politecnico di Torino

    La pubblicazione on line degli Annuari del Politecnico di Torino è uno dei pochi esempi nel panorama delle università europee. Si rende così disponibile la fonte di conoscenza principale relativa alla memoria delle persone e delle attività dell'ateneo.

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    Annuari Politecnico
  • Futurismo

    Futurismo
  • Poliscriptorium

    Nato nel 2002, su iniziativa del prof. Marchis, direttore del CEMED (oggi Museo del Politecnico) il Progetto Poliscriptorium intendeva riprodurre digitalmente materiali testuali, iconografici e multimediali a rischio di essere completamente dimenticati per la decadenza fisica del supporto su cui erano depositati (carte acide, materiali magnetici, ecc.). Il Progetto voleva provvedere al refresh dei dati digitali in modo da renderli leggibili e interpretabili in maniera compatibile con l'inevitabile evoluzione dell'hardware e del software, in particolare si rivolgeva prevalentemente, ma non esclusivamente, alla conservazione del materiale attinente allo sviluppo della tecnologia e in generale alla "cultura politecnica".

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    Poliscriptorium
  • Collezione Protofantascienza

    La collezione raccoglie libri in prima edizione, illustrazioni, riviste e documenti, attestanti le origini della Fantascienza a partire dalla prima metà dell'800 fino alla prima metà del '900.

    Il progetto nasce dalla collaborazione tra il MUFANT - Museolab del Fantastico e della Fantascienza e il Progetto bibliotecario urbano sul pubblico dominio (Università di Torino, Città di Torino - Biblioteche civiche torinesi, Politecnico di Torino) e consiste nella digitalizzazione e messa on line di testi scelti facenti parte della collezione di "Riccardo Valla" e ora conservati nella sala dedicata alla protofantascienza del MuFant.

    L'area bibliotecaria del Politecnico di Torino ha ben accolto questa collaborazione per l'innegabile correlazione esistente fra narrazioni fantascientifiche, scienza e tecnologia. È evidente come alcune delle tecnologie "anticipate" dalla fantascienza sono successivamente diventate realtà: telefono cellulare, radar, robot, videotelefono sono solo alcune delle "acquisizioni scientifiche" immaginate prima nei romanzi o nei film di fantascienza e poi realizzate dalla scienza.

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    Protofantascienza
  • Il Gabinetto di Architettura antica e Tecnica degli stili

    L'analisi del fondo fotografico posseduto dalla Biblioteca Centrale di Ingegneria (in particolare le indicazioni fornite dai timbri impressi sui positivi) ha reso possibile ricostruire un'antica e dimenticata collezione già presente nel suo nucleo originario presso la Scuola di Applicazione per gli Ingegneri: quella del Gabinetto di Architettura Antica e Tecnica degli Stili.

    L'e-book contiene il catalogo di una mostra, che si è tenuta al Politecnico nel 2015, in cui sono state ricostruite ed esposte le collezioni fotografiche, librarie e documentarie del Gabinetto di Architettura, struttura attiva dal 1885 circa agli anni Trenta del Novecento.

    Approfonditi saggi contestualizzano la collezione nell'ambito della didattica della Scuola di Applicazione per gli Ingegneri e, successivamente, del Regio Politecnico.

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    Il Gabinetto di Architettura
  • Galileo Ferraris

    L'Associazione Elettrotecnica Italiana AEI che nel 1902, 1903 e 1904, pubblicò tutte le opere di Galileo Ferraris in una preziosa raccolta di 3 monografie che sono un modo esaustivo per conoscere ed analizzare i suoi scritti e i principali risultati ottenuti. Una interessante prefazione di Guido Grassi introduce alla lettura dei lavori nel primo volume.

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    Galileo Ferraris
  • Giovanni Curioni e la sua opera

    L'Arte di Fabbricare, enciclopedica opera di Giovanni Curioni, docente alla Scuola di applicazione per gli ingegneri dal 1862, è stata scritta in 6 volumi e sei appendici tra il 1864 e il 1884.

    L'importanza delle pubblicazioni di Curioni risiede, oltre nel contributo scientifico apportato a supporto della professione, della didattica e delle esigenze della moderna società, soprattutto, nell'aver delineato uno spaccato significativo dei mutamenti tecnici e teorici dell'epoca, sospesi tra innovazione e tradizione, e ancor più, nell'aver esplicitato il ruolo e il campo disciplinare della neonata Scienza delle costruzioni. Le singole edizioni, curate dall'editore Augusto Federico Negro, oltre a fornire all'utenza professionale ed accademica un'imponente ricchezza di nozioni, norme, postulati e formule a supporto della scienza e della pratica del costruire, sono corredate da un eccezionale supporto grafico (tavole, schemi e disegni) al fine di semplificare la fruizione dell'opera e la comprensione, attraverso esempi concreti, degli enunciati presenti nei testi o dei problemi intercorrenti tra teoria e pratica.

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    Giovanni Curioni
  • Arte italiana decorativa e industriale

    La rivista "Arte Italiana Decorativa e Industriale" (AIDI) viene pubblicata dal 1890 al 1911 per complessive 20 annate sotto la direzione di Camillo Boito.

    La rivista è lo strumento di divulgazione di una didattica istituzionale che ha per focus specifico il mondo della produzione artistica nell'era della rivoluzione industriale, ed è il più eclatante prodotto della Commissione Centrale per l'insegnamento artistico industriale (1884-1908), organo ministeriale composto dalle principali autorità in campo artistico e architettonico, che per un quarto di secolo provvede a un riesame complessivo dell'eredità artistica e culturale del paese costruendo una "grammatica dell'ornato italiano".

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    Arte italiana decorativa ind.
  • Hinterland. Disegno e contesto dell'architettura per la gestione degli interventi sul territorio

    Rivista fondata e diretta da Guido Canella. Nei 34 numeri usciti tra 1977 e 1985 vengono affrontati, in termini monografici e con un approccio costantemente storico-critico e operativo-progettuale, temi che variano dalle principali tipologie delle funzioni di vita associata (museo, teatro, scuola e università, fiera ed esposizioni universali, ospedali, carcere e istituzioni totali, cimiteri, e altre) a tematiche più direttamente storiche e disciplinari (quali i caratteri e la specificità dell'architettura italiana dal 1945 ai primi anni '60, il ruolo e le vicende di istituzioni culturali come la Triennale di Milano), a singole personalità o generazioni dell'architettura italiana e internazionale (come "Oscar Niemeyer o della formalità in architettura", la generazione di architetti internazionali nati nel 1925, e altri).

    Una rivista di ricerca aperta al campo delle idee in cui spesso si trovano scritti e interviste di figure esterne al progetto ma interne al vasto mondo della cultura progettuale (amministratori, intellettuali, protagonisti del panorama politico e culturale) a cercare quel dialogo con le istituzioni che troppo spesso è mancato nella costruzione della città contemporanea.

    La stessa struttura della rivista, in lingua italiana con traduzione in lingua inglese e francese, con una impaginazione che ne riflette il carattere, mescola testi saggistici a ricostruzioni antologiche a schede iconografiche tematizzate, suggerendo percorsi di lettura paralleli rigorosi e stimolanti.

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    Hinterland
  • «Zodiac» - Rivista internazionale di Architettura. Nuova serie

    Rivista diretta da Guido Canella, prosecuzione ideale della testata storica fondata da Adriano Olivetti nel 1957. La nuova serie di Guido Canella, con cadenza semestrale e in edizione italiana e inglese (come la prima serie olivettiana), è uscita in 21 numeri pubblicati dal 1989 al 1999. Nel primo numero, al termine di un denso editoriale, Canella espone sinteticamente le ragioni che lo hanno indotto ad accettare di «resuscitare questa gloriosa testata»: fare non una rivista di tendenza, ma con la volontà e l'obbiettivo di «ricondurre la storia alla critica, oggi tanto divagante», di contribuire a «rendere meno precaria e incompetente la committenza dell'architettura […] sempre più condizionata da un ambiguo rapporto pubblico-privato», e soprattutto per corrispondere alla fondamentale e improrogabile esigenza di «privilegiare il principio di autenticità contro le contraffazioni funzionali e formali del progetto», di «radicare il confronto internazionale nella contestualità di ogni esperienza tipologica e figurativa», obiettivi peraltro sostanzialmente simili, aggiunge Canella, agli intendimenti di trent'anni prima di Adriano Olivetti.

    Ciascuno dei 21 numeri, con la partecipazione di storici, critici, architetti tra i più importanti del panorama italiano e internazionale, è introdotto da un denso editoriale in cui Canella espone con profondità critica e operativa la linea culturale della rivista e l'impostazione conoscitiva e disciplinare delle tematiche affrontate.

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    Zodiac

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